Teatro e fiaba
46 ore con Beatrice Meloncelli
Il teatro permette di ottenere sia la dimensione didattico-comunicativa sia quella creativo-interdisciplinare. La prima dimensione permette l’acquisizione della conoscenza; la seconda sviluppa la creatività sia in ambito gestuale, verbale che testuale. Evidenziando il campo sensoriale-emotivo gli allievi recuperano il linguaggio non verbale ed una socializzazione nuova. “Il gioco di ruolo” può essere utilizzato come tecnica di esplorazione e allargamento dell’io e di conoscenza di universi sconosciuti. E’ probabilmente il metodo per eccellenza perché permette di affrontare e, se possibile, di risolvere diversi problemi e situazioni. Così il gioco di ruolo può diventare una ripetizione della vita, preparando ad affrontare tutte le situazioni future, attese o inattese. Infine il gioco stimola le capacità: il piacere di fare, di stare insieme, di darsi riconoscimenti, trovare conferma e autostima; dunque sapere giocare è una competenza.
La fiaba come forma d’arte, mentre intrattiene il bambino, gli permette di conoscersi e di favorire lo sviluppo della sua personalità. La fiaba offre significato a livelli diversi e arricchisce l’esistenza del bambino, per la quantità e la varietà dei contributi apportati. Il bambino trae un significato differente dalla stessa fiaba secondo i suoi interessi e bisogni, in un particolare momento. Le fiabe sono uniche e totalmente comprensibili per il bambino. Infatti dietro il racconto fantastico, si celano ripetuti schemi di comportamento dell’uomo, miti sorti in epoche lontanissime ed arcaiche, situazioni di paure e timori che inconsciamente l’uomo avvertiva di fronte alla natura e che esorcizzava in qualche modo, raffigurando immagini e storie, in cui l’intrigo degli eventi poteva in qualche modo accostarsi alla difficile e faticosa realtà quotidiana. In una fiaba, il bambino trova riflessi i suoi problemi interiori che sembrano incomprensibili e insolubili ma attraverso le prove e il loro superamento, ci sarà la risoluzione della difficile situazione. I processi interiori del bimbo sono quindi esteriorizzati dai personaggi della storia e dai suoi eventi. La fiaba come forma di conoscenza essenzialmente simbolica, mostra il mondo esteriore ed interiore dell’uomo e come questi interagiscano con lui, è quindi un indispensabile strumento di crescita. L’esperto con la sua speciale narrazione o lettura, riesce a catturare gli ascoltatori e farli diventare protagonisti della storia, le immagini e le emozioni sono più reali e i bambini sono completamente coinvolti.
Obiettivi
- una nuova e più profonda conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà
- una dimensione sociale e relazionale forte in cui l’affettività, i desideri e le emozioni del singolo sono condivise all’interno del gruppo
- potenziamento della capacità logica e della memoria
- conoscenza del corpo come strumento di comunicazione
Immaginazione come repertorio del potenziale, dell’ipotetico, di ciò che non è, né è stato, né forse sarà, ma che avrebbe potuto essere.
Penso a una possibile pedagogia dell’immaginazione che abitui a controllare la propria visione interiore senza soffocarla e senza d’altra parte lasciarla cadere in un confuso labile fantasticare, ma permettendo che le immagini si cristallizzino in una forma ben definita, memorabile autosufficiente icastica. (Italo Calvino)
Beatrice Meloncelli
Regista e dramaturg
Laureata in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo a Bologna, esordisce nel teatro recitando in vari spettacoli. Dopo aver frequentato due scuole di teatro, continua la sua preparazione partecipando a numerosi laboratori teatrali e si specializza in regia teatrale, arrangiamento e riscrittura di testi (dramaturg) con la produzione di vari spettacoli, sia per adulti che per bambini, alcuni vincitori di premi. Nel 1996 fonda la compagnia teatrale Le Acque e negli anni, organizza e cura la direzione artistica di alcune rassegne teatrali. Docente teatrale nelle scuole di vario ordine e grado, applica le tecniche di teatroterapia in comunità terapeutiche ed è formatore in corsi di aggiornamento per professionisti in aziende. Dal 2001 fonda, organizza e conduce la scuola di teatro “Teatrando” a Bergamo, divenuta un importante riferimento culturale e didattico, è rivolta ad adulti, ragazzi e bambini con più di un centinaio di allievi all’anno e corsi quinquennali. Ha insegnato a più di 7.700 allievi allestendo 90 spettacoli teatrali. Lavora in ambito teatrale da 30 anni con ottima capacità comunicativa e ricettiva. Abituata a dirigere e coordinare gruppi eterogenei, è portata a considerare in forma creativa le differenze individuali. Considera le diversità una risorsa e si applica a mettere in gioco le qualità e le capacità delle persone per aumentarne il potenziale. Ha ottenuto, nel campo della regia e della formazione di gruppi di lavoro, una notevole conoscenza, sensibilità e capacità operative. Le competenze acquisite nei numerosi spettacoli, rassegne teatrali, nell’organizzare e dirigere la scuola di teatro, sono messe a frutto nell’organizzazione degli spazi e dei tempi del lavoro di gruppo, al fine di migliorare le relazioni interpersonali.

periodo: | martedì pomeriggio dalle 17.00 alle 19.00 inizio 4 ottobre’22 termine 28 marzo’23 |
età: | bambini dai 5 ai 9 anni (dai 10 anni corso Ragazzi) |
sede: | via Maglio del Rame n. 6, Bergamo |
abbigliamento: | tuta o indumenti comodi e scarpe da ginnastica |
quota: | € 390,00 + € 10,00 tessera associativa |
informazioni e iscrizioni: | email: info@leacque.com tel. 335.5731451 |
lezione dimostrativa: | da prenotare telefonicamente |