Liberamente tratto da Fiabe Italiane di Italo Calvino
regia e adattamento di Beatrice Meloncelli
con Sergio Caravita e Camilla Mangili
costumi di Veronica Seghezzi
oggetti di Grazia Tricomi
…quell’unica convinzione mia che mi spingeva al viaggio tra le fiabe; ed è che io credo questo: le fiabe sono vere. Sono, prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine fino a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e una donna, soprattutto per la parte della vita che appunto è il farsi d’un destino: la giovinezza, dalla nascita che sovente porta in sé un auspicio o una condanna, al distacco della casa, alle prove per diventare adulto e poi maturo, per confermarsi come essere umano.
(Italo Calvino)
E la storia incominciò: – C’era una volta tanto, tanto tempo Fa… in un paese lontano, lontano… un marito e una moglie, che stavano in campagna. Nacque loro un bambino… Il bambino diventò grande e decise di andare per il mondo per raggiungere il suo padrino, il quale gli aveva lasciato una lettera: “Caro figlioccio, torno a riprendere possesso del mio trono dopo un lungo esilio e ho bisogno d’un erede. Appena letta questa lettera mettiti in viaggio e vieni a trovare il tuo caro padrino, il re d’Inghilterra. Post scriptum: in viaggio, guardati bene dall’accompagnarti con un losco, uno zoppo e un tignoso.
“E’ una bellissima fiaba, giunta a noi attraverso la tradizione orale e preservata nel tempo proprio perché evidenzia contenuti e valori sempre attuali. In modo specifico la storia sottolinea un grande messaggio: la crescita del bambino che attraverso varie prove, pericoli e alcuni aiuti, diventa grande, pronto a camminare da solo sul sentiero della vita.Lo spettacolo nasce dopo varie collaborazioni nel teatro ragazzi e dopo la grande esperienza maturata nelle scuole in tanti anni di lavoro.
La sfida è stata quella di avvicinare i bambini al teatro, continuando la ricerca, lo studio dell’attore e del testo condotta in questi anni. Il linguaggio usato è comprensibile ai più piccoli, è un Teatro d’attore che non trascura i colori, i costumi e le scene che attirano e coinvolgono i bambini.
Per finire, aspetto molto importante, nello spettacolo vedremo protagonisti i bambini che in diversi momenti, saliranno sul palco interagendo attivamente con gli attori e la storia.
Esigenze tecniche
Palco o Sala: Larghezza 6 m, profondità 6 m
Potenza: 8 KW
Impianto: luci e audio
Durata: 50 minuti
Pubblico: bambini della scuola dell’infanzia e primaria